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Camminando con Zina nel Salento

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Il territorio salentino, caratterizzato dalla presenza del mare, quasi fosse un’isola, offre infiniti spazi percorribili nelle quattro direzioni. L’area si espande in variegati micro mondi che custodiscono la semplicità della vita legata al mondo contadino, al valore dei gesti essenziali, alla lentezza del tempo scandito tra le albe e i tramonti, tra una costa e l’altra.

Zina è stata una appassionata trekker; grazie alla sua lunga esperienza, le è stato possibile esplorare e scoprire sempre più percorsi, alcuni dei quali sono sconosciuti ai più accedendo a spiagge poco accessibili e ben protette dal turismo di massa.

1. Porto Badisco-Torre sant’Emiliano
Si parte dalla spiaggia di Porto Badisco (ritenuto dai locali l’approdo di Enea in fuga dalla guerra di Troia) per proseguire verso nord lungo un sentiero che costeggia boschi di conifere, pascoli, terreni pietrosi e scogli che delimitano il mare.
Si prosegue verso la torre Sant’Emiliano lì a testimoniare la funzione di sentinella contro le invasioni turche che per anni colpirono il territorio. Il paesaggio roccioso e quasi desertico si apre totalmente a est dove, in giornate particolarmente limpide, è possibile vedere la costa albanese e alcune isole greche. Raggiunta la Torre si torna alla spiaggia scendendo dall’altura.
Durata: 2 ore 30 – Difficoltà: media.

2. Faro di Punta Palascia-Orte-Torre del Serpe
Si cammina nel punto più ad est del territorio italiano. Partendo dall’elegante edificio del faro si sale lungo la costa, a tratti a strapiombo sul mare, tra rocce e arbusti spontanei di macchia mediterranea verso la penisola Le Orte con tappa al lago di bauxite (ex cava abbandonata negli anni ’70) e arrivo alla torre del Serpe.
Nelle sue vicinanze si può pranzare presso l’agriturismo Nonna Marta che offre cibo di grande qualità prodotto localmente nel rispetto della natura e secondo le tradizioni di famiglia. Si ritorna al faro passando per le Orte.
Durata: 4 ore, 6 ore con il pranzo – Difficoltà: medio alta nel primo tratto.

3. Il Ciolo-Novaglie-Gagliano del Capo
Dalla periferia di Gagliano del Capo si scende lungo il canalone del Ciolo per risalire sulla costa, verso nord, con tappa alle grotte Cipolliane, di grande suggestione, affacciate sul mare, un tempo abitate dall’uomo primitivo. Si prosegue fino al porticciolo di Novaglie per poi risalire la collina e ritornare a Gagliano del Capo attraverso le campagne caratterizzate da muri a secco, uliveti e vecchie pagliare.
Durata: 3 ore – Difficoltà: medio bassa.

4. Porto Selvaggio da torre Inserraglio a torre Uluzzo
Si percorre interamente questo grande polmone verde scendendo dalla imponente torre Inserraglio per raggiungere la spiaggetta di sassi di Porto Selvaggio e proseguire lungo tratti pianeggianti e rocciosi disseminati di arbusti e piante della macchia mediterranea. Breve sosta alla della grotta dell’Uluzzo che si può vedere solo dall’esterno per via degli scavi archeologici ancora non completati. Il sentiero porta poi alla torre Uluzzo nei paraggi da dove si ritorna alla torre Inserraglio attraversando la grande pineta.
Durata: 4 ore – Difficoltà: medio bassa.

5. Madonna del Larratico-torre del Sasso-Tricase Porto
E’ una camminata per la gran parte in altura, andando verso sud, lungo un sentiero che costeggia campi coltivati, uliveti, piccole aree sopravvissute di steppa salentina.
Giunti alla torre del Sasso si prosegue lungo una rete di stradine sterrate tra uliveti e querce vallonee fino a raggiungere l’incantevole Tricase Porto dove si può pranzare in uno dei due ottimi ristoranti di pesce prima di ritornare alla chiesa della Madonna del Lattarico costruita accanto ad una cripta bizantina dove resta traccia di un affresco raffigurante la madonna che allatta.
Durata: 4 ore, 6 ore se sosta pranzo – Difficoltà: medio bassa.

6. Massi della Vecchia-Otranto tra dolmen e menhir
Una lunga camminata tra natura e storia attraverso le campagne, gli uliveti e i villaggi visitando alcuni menhir e un dolmen. Si giunge alla luminosa spiaggia di Otranto dal grande respiro che apre verso est.
Durata: 4 ore, 6 ore se sosta pranzo – Difficoltà: assente.